IL
SIMBOLISMO DELLA RUOTA

La Tradizione Ermetica deriva il suo nome nientemeno che da Ermes, dio greco, il Mercurio romano e, soprattutto, dal mitico Ermete Trismegisto, essendo tutti e tre istruttori ed educatori degli uomini, messaggeri degli dei. Questo personaggio è presente in quasi tutte le tradizioni, adottando diverse forme, come emissario o intermediario tra cielo e terra, sempre vincolato a ciò che vola, per cui di solito lo si rappresenta con attributi alati.

Viene inoltre messo in relazione con audizioni, ricezioni e trasmissioni di messaggi. Vale a dire con dottrina64, scienza, saggezza e rivelazione. In un certo senso la parola tradizione significa la stessa cosa65, quindi l’espressione Tradizione Ermetica potrebbe sembrare una ridondanza se non si volesse mettere in evidenza, per l’aggiunta di quest’ultima designazione, un chiaro origine rivelato, oltre a segnalare una circostanza storico-culturale riferita specificamente all’Occidente e alle origini della sua civiltà.

D’altra parte, il termine di cui trattiamo è chiaro anche in quanto indica una via di conoscenza determinata, legata ai misteri minori, chiamati anche mondo o piano intermedio del cammino iniziatico, ed esprime inoltre l’idea dell’oscurità e il silenzio inerenti a questo sentiero, riferendosi per di più alla sua natura misteriosa. La Tradizione Ermetica è, dunque, una forma della Tradizione Unanime, universale e primigenia –adeguata al rivestimento storico e alla mentalità di certi popoli e certi esseri– che si è manifestata qua e là, conformando e organizzando la cultura e la civiltà. Il dio Ermes è solidale con il Thot egizio66 poiché, come quest’ultimo, rappresenta saggezza, interpretazione ermeneutica e virtù di profezia, attribuite anche a Enoch ed a Elia Artista –patrone dell’alchimia–, entrambi trasportati in cielo su un carro di fuoco (veicolo chiaramente solare) e di cui si dice che non siano morti, ma vivi, come altri personaggi analoghi di distinte tradizioni, dei quali si attende la seconda apparizione alla fine dei tempi, così come i cristiani aspettano la parusia del maestro Gesù, re dei giudei, Cristo Re, che si incarna sotto forma umana per rivelarci la vera vita: trasmissione che lo rende salvatore e redentore.

Storicamente non è troppo difficile avvertire che i miti e i simboli esoterici egizi, ebraici, greci, romani, cristiani, arabi e mediterranei in generale conformano un insieme che può essere messo direttamente in relazione con i popoli occidentali; e che quest’influenza spirituale, benché non assuma forme religiose, è indiscutibilmente valida per la purezza delle sue origini e per lo sviluppo concatenato di trasmissione costituito da saggi, profeti, guerrieri e “artisti”. Questo non esclude che l’insieme degli insegnamenti a cui facciamo riferimento sia perfettamente concordante con altri di distinte epoche e latitudini, e persino identico ad essi, aldilà dei rivestimenti formali.

Nel caso particolare di cui ci occupiamo –quello dell’emissario divino che riunisce in sé la possibilità unificata di ciò che striscia e ciò che vola, della terra e dell’aria, che si sono dovuti separare per completarsi adeguatamente attraverso la passione e l’amore–, questo fatto è chiaro e costituisce una prova dell’unità archetipica di tutte le tradizioni, poiché quest’opposizione-congiunzione si manifesta ovunque. Ci interessa ora sottolineare che le scienze e le arti che sono state chiamate Tradizione Ermetica hanno un origine comune, che si manifesta storicamente durante tutta la vita dell’Occidente e che si esprime per mezzo di una serie di discipline e di lavori, di miti e di simboli, che costituiscono un codice coerente, suscettibile di essere trasposto a tutti i codici e i sistemi tradizionali, poiché in realtà essi esprimono e si propongono la stessa cosa: rivelare una conoscenza occulta, permettendo in questo modo la conquista del vero stato umano, l’essere originale, che l’uomo ha perso per via della caduta, e che lo colloca in una situazione infra-umana rispetto a sé stesso, ragion per cui deve restaurare il suo vero Io, che si trova occulto dentro di sé, vivo solo in forma potenziale. E che deve essere attualizzato, attraverso la memoria di sé e il ricordo dell’archetipo originale, con fede e amore, grazie alla dottrina tradizionale, conosciuta in questo caso con il nome di Ermetismo.

Quest’ultima gli permette di ri-nascere67 allo stato autenticamente umano, in confronto al quale gli stati inferiori68 appaiono come sogni, prove o progetti illusori, o anche semplice imbecillità, per non dire stupida vanità.

Queste discipline, o veicoli, conducono l’apprendista attraverso il mondo intermedio e lo collocano di fronte al tabernacolo, nel cuore del tempio, lungo l’asse, che comunica anche con la cripta o la caverna, il paese sotterraneo dei morti. O, meglio, all’interno del sacrario, da dove potrà iniziare la sua ascesa verticale verso la cupola o la sommità, che simbolizzano l’uscita dal tempio o dal corpo: il sovracosmico o il sovrumano.

È ormai da tempo che ha ricevuto le acque battesimali. Si è persino liberato dalle prove del labirinto delle formazioni. Diventato ora, grazie alla comunione solare, il Re del Mondo, l’aspirante potrà allora essere interamente assorbito nella funzione sacerdotale e scappare dalla cosmogonia, che gli è stata rivelata, utilizzando l’identificazione con essa come un supporto vivo di trasmutazione ineffabile.

Ufficio di guerrieri e cavalieri, lo è anche di saggi e artisti, vale a dire di astrologi e alchimisti, e include la maestria nella conoscenza. Quest’ultima non è affatto poca cosa nel caso dell’astrologia e l’alchimia, discipline che conformano l’Ermetismo o la Tradizione Ermetica –i misteri minori dell’antichità–, poiché si riferiscono rispettivamente alla conoscenza del cielo e della terra, costituendo entrambe il sapere della cosmogonia completa, la scienza dei cicli e la scienza delle trasmutazioni: l’”architettura” sperimentata in forma diretta69.

Storicamente si può riconoscere in numerosi punti della cultura occidentale l’apparizione di correnti di idee, credenze, sistemi e punti di vista ermetici, vale a dire, esoterici, dentro l’essoterismo di un dato periodo. Se ci atteniamo alla cronologia cristiana, questi avvenimenti ideologici non solo appaiono in determinati momenti –conformando periodi interi, come il Medioevo e il Rinascimento europeo–, ma costituiscono anche gli antecedenti di certi personaggi e fatti scientifici, filosofici, letterari, e anche l’origine di interi codici, come nel caso dell’astronomia e la matematica.

Conviene dunque situarsi in un segmento più o meno chiaro e calcolato del divenire temporale e valutare un campione di avvenimenti culturali, al fine di illustrare questa esposizione, che d’altronde non pretende di essere uno studio storico o sociologico.

Possiamo quindi situarci nell’Alessandria del III secolo della nostra era ed osservare la moltitudine di idee, concezioni e personaggi, tradizioni e culture –persino quella indù e quella buddista–, che vi confluiscono, costituendo un vero e proprio crocevia, un punto di concentrazione di una serie di energie analoghe, venute da varie e diverse direzioni, che dovranno in seguito conformare le differenti sfaccettature della nostra cultura.

In quel tempo e in quel luogo troviamo il cristianesimo dei primi padri convivendo con lo gnosticismo, entrambi di origine orientale; il pensiero greco, in particolare il neo-platonismo –che apparirà come una costante lungo la storia d’Occidente– unito alla tradizione ebraica e a frammenti di civiltà come quella caldea, quella sumerica, quella egizia ed altre, che in alcuni casi sono state perse o dimenticate. Non è nostra intenzione in questo saggio dare una visione più o meno chiara di questi fatti, e neppure offrirne un panorama. Rimandiamo il lettore alla bibliografia esoterica su questo tema, che è già stato studiato.

Dal nostro punto di vista, queste coordinate spazio-temporali sono il luogo di riunione e di posteriore espansione delle idee della Tradizione Unanime, della filosofia perenne e universale, della dottrina, che sono arrivate a noi con il nome di Tradizione Ermetica. È anche molto interessante far notare che queste idee si sono mantenute vive attraverso i secoli fino ai giorni nostri. E non sono semplicemente sopravvissute ma hanno costituito, e ancora costituiscono, la trama invisibile di certi avvenimenti che hanno ravvivato la storia dell’uomo occidentale e senza i quali questa storia, quest’uomo, sarebbero scomparsi già da parecchio tempo.

L’impalcatura di idee alla quale ci stiamo riferendo rimarrà più o meno incolume e sarà considerata come la saggezza sempre occulta e schiva, ma presente nella vita pubblica della città e del popolo –come un’eredità culturale imperitura–, fino al secolo XVII circa. E continuerà a costituire il midollo della cultura europea. Tuttavia, a partire da allora, i valori più profondi, messi in crisi dal falso umanesimo, si degraderanno fino alla negazione di ogni possibilità di tradizione e dottrina, l’ignoranza di qualsiasi esoterismo e la totale mancanza di conoscenza in relazione a ciò che si intende per iniziazione70. Questo è il passo verso la profanazione del sacro e la desacralizzazione della vita e della realtà, per cui tutto comincia ad essere empirico ed insignificante 71.

Non è che tutto questo non fosse successo anteriormente –o, al contrario, che nell’oscurità attuale non esista la luce–, ma ci stiamo riferendo ora al tono particolare di un determinato ciclo. Il ciclo di cui trattiamo è, in termini generali, quello della cultura cosiddetta occidentale. E, come ogni ciclo, è concatenato ad un altro, che a sua volta lo è ad un terzo, e così via.

Ma non è tutto: ogni ciclo è un frammento di un altro maggiore e ognuna delle sue parti può essere un ciclo completo in sé, con i suoi sistemi di sottocicli, e così via indefinitamente. Tutto è conformato da cicli dentro altri cicli, e la storia esemplifica –a volte in modo allarmante– questa complessità così fine come intricata. Tuttavia la dottrina appare in ognuno di essi, in un modo o nell’altro, a tratti brillando intensamente, a tratti declinando, o nascosta nell’oscurità, nel cuore di pochi.

La Tradizione Ermetica è stata presente in Occidente fin dalle sue origini storiche e ideologiche, manifestandosi attraverso diversi gruppi, persone o istituzioni. Non ci riferiamo esclusivamente alla filosofia greca, a Pitagora e a Platone72, a Plotino e a Porfirio, a Proclo, né alla soteriologia dei romani (Virgilio e Apuleyo), né ai veri gnostici, e neanche ai primi padri della Chiesa, ma vogliamo anche mettere in evidenza l’enorme cumulo di ermetisti occidentali cristiani ed esoteristi ebraici ed islamici, che ebbero tanta influenza sui costruttori del Medioevo e sugli alchimisti, sui rosacrociani e su alcuni ordini cavallereschi di diverso tipo, dai quali deriva la Massoneria, organizzazione iniziatica nata storicamente nel secolo XVIII, ma da origini molto più antiche –persino mitiche–, che fortunatamente esiste ancora oggi. Purtroppo quest’ultima è praticamente sconosciuta, anche per i suoi stessi membri, per via della degradazione culturale ciclica progressiva e sempre più veloce, che si può constatare dappertutto e in tutti gli ordini e che ha reso la verità così misteriosa e segreta, come se si fosse davvero ritirata all’interno di sé stessa e la si dovesse cercare, o ci dovessimo togliere i veli psicologici che la nascondono a noi stessi. Tuttavia, la Massoneria continua a concedere nelle sue logge un’iniziazione perfettamente valida poiché si tratta della trasmissione regolare di un’influenza spirituale. Ci sono numerose logge che portano a termine un lavoro molto serio e sono parecchi gli adepti che rivitalizzano i valori originali.

Per quanto riguarda l’Occidente moderno, possiamo accettare che le tradizioni religiose che lo conformano e che sono presenti in maggior grado nella sua cultura sono quella ebraica, quella cristiana e quella islamica, le cosiddette religioni “del Libro”.

L’ebraismo conserva la sua tradizione nel seno della sua religione e alcuni rabbini si dedicano alla Cabala, alle relazioni tra lettere, parole e numero, allo studio, al rito ed alla meditazione. In quanto all’Islam, religione del deserto, lo si vive individualmente e per realizzare le sue pratiche, totalmente interiori, non occorrono né iconografia né riti complicati. È noto che il sufismo è l’espressione dell’esoterismo islamico. Quanto al cristianesimo, e in particolare al cattolicesimo, diremo che molti dei suoi membri sono appartenuti in diverse epoche a ordini ermetici di esoterismo cristiano. Papi, arcivescovi, vescovi, cardinali, semplici abati, parroci o umili monaci, hanno incarnato la conoscenza. E non solo i dottori e i saggi della Chiesa, ma anche i suoi santi e i suoi martiri, cominciando dagli apostoli. Ci basterà citare alcuni nomi, tratti da suddetto esoterismo, per provare la sua continuità e la sua importanza, non solo per quanto riguarda la Chiesa come istituzione e il cattolicesimo come religione, ma nella misura in cui esso rappresenta storicamente le radici stesse del pensiero occidentale. Così, per esempio, dovremmo cominciare dall’Origine e dai primi padri della Chiesa, per continuare con il cristianesimo ortodosso d’ Oriente73, parlare poi del monachesimo in Irlanda, di San Benito e della costituzione dei diversi ordini di monaci religiosi, per passare a San Bernardo, all’ordine cistercense, alla cavalleria, citando niente di meno che Dionigi l’Areopagita nel secolo V, e anche a San Agostino, per arrivare infine ad Alberto Magno, a Santo Tommaso d’Acquino e al Maestro Eckhart.

A questo punto, è importante l’apparizione di un ambiente iniziatico, quello dei mistici di Monaco, che fu per Eckhart quello che l’ordine dei Fedeli d’Amore significò per Dante. Dovremmo anche ricordare gli artisti medievali (Nicolas Flamel, Basilio Valentino, Bernardo Trevisano) e l’ermetismo cabalistico cristiano: Raimondo Lullo, Nicola di Cusa, Marsilio Ficino e Pico della Mirandola. E poi Johann Boehme, Cornelio Agrippa, Francesco Zorzi; e anche i maghi isabellini, fino a Robert Fludd e i citati rosacroce.

In questo modo potremmo percorrere i cicli delle storie particolari –iscritti in altri più ampi– e stabilire i legittimi legami e le relazioni insospettate di ogni tipo tra diversi avvenimenti apparentemente senza collegamenti, che ci mostrerebbero e ci farebbero conoscere un’altra storia.

Ed è questo il valore reale che ha la storia dei personaggi e dei popoli, quello di poter essere considerata come un codice di segnali significativi e significanti, come un discorso cosparso qua e là di dettagli rivelatori. Un linguaggio crittografico, che possa fornirci una specie di spettro o panorama –di inquadratura nel tempo–, in cui si legga come in un libro aperto, il libro della vita, la cui lettura deve portarci all’immortalità attraverso la conoscenza dei cicli universali, analoghi ai cicli degli uomini.

La conoscenza di “un altro tempo” in realtà è inclusa nell’ordinazione o iniziazione ermetica, che suppone l’esperienza diretta di una cosmogonia e l’iniziazione nei suoi misteri. E la si è voluta portare su queste pagine per mostrare l’influsso spirituale della Tradizione Ermetica sotto distinte forme, fino ai nostri giorni, in Occidente.

Persino il cristianesimo offre un’iniziazione virtuale mediante il sacramento del battesimo, o rigenerazione per mezzo delle acque, ragion per cui le persone interessate a questo tipo di temi, non hanno bisogno di rivolgersi a tradizioni estranee alla propria, anche se non dovrebbero in nessun modo scartarle nonostante le difficoltà che a volte si incontrano nell’identificarsi con esse74.

L’ alchimista e l’astrologo lavorano da soli. Così possiamo vederli in numerose incisioni dell’iconografia ermetica. O piuttosto studiando, meditando od orando, o anche assorti nella contemplazione delle loro scoperte75.

L’opera ermetica si produce nell’interiorità dell’atanor (analogicamente, del tempio dell’uomo).

È vero che questa Tradizione propone la conoscenza attraverso lo studio della cosmogonia. Studiare le leggi cosmogoniche non suppone l’erudizione letterale, o il calcolo di dettagli banali, che per queste discipline sono cose secondarie, potendo arrivare a costituire un ostacolo. Conoscere la cosmogonia presuppone essere uno con essa. Essere vivo o essere nato al vero stato umano.

Questo fatto stupefacente include una perdita ed una scoperta dell’identità, una morte ed una risurrezione, che si realizzano innumerevoli volte in vari anni, nell’atanor dell’alchimista, nella sua interiorità. E gli fornisce anche la materia con cui continuare a lavorare in questo processo alchimico, chiamato anche di iniziazione nel cammino della conoscenza e della vita reale.

Conoscere una cosmogonia significa vivere il mandala tridimensionale del cosmo. Comprendere la rivelazione di un universo e delle sue leggi, assolutamente differente da quanto ci è stato insegnato. Dove i valori sono così diversi, che possono essere percepiti solo per mezzo di una totale conversione psicologica. Questo processo necessita di un ordine e di un lavoro. Non solo presenta enormi rischi di deviazione di ogni tipo (i quali, di solito, sono parte del processo), ma può risultare quasi impossibile da realizzare, per indefiniti motivi. Si dice che è difficile, ma non impossibile. Lungo la strada si corre il rischio di lasciare, tra le altre cose, la salute, la fama e l’onore, vale a dire qualsiasi sicurezza. Ma la ricompensa è l’identità, la conoscenza, l’essere. L’apprendista alchimista è disposto alla realizzazione spirituale, che include la conoscenza viva delle leggi del cosmo; in definitiva la conoscenza di sé stesso, e della realtà, dell’ordine, della vita. Riceverà, quindi, quello che ha desiderato, a condizione che il suo lavoro sia paziente e sacrificato76 e superi le prove degli eroi mitologici.

Deve portare il suo lavoro ermetico a tutti i livelli nella sua vita e nella sua quotidianità, poiché si tratta del recupero della luce –la lucidità–, utilizzando l’emotivo fuoco del sangue. Lo studio delle discipline ermetiche e dei testi magici si alternerà con la costante meditazione e il lavoro interno, sacro e così si sorprenderà di vedere sé stesso sempre più estraneo al mondo delle cause e degli effetti77.

Questo spazio interno potrà ospitare le strutture con cui costruire un nuovo cosmo, o meglio, le scoprirà in sé stesso e manifestandosi ovunque.

Potrà quindi vivere da mattina a sera –e persino durante le ore di riposo– un nuovo mondo, sempre più sorprendente, che si caratterizza per la ricchezza ed anche per lo splendore.

Avendo tanto tra le mani, deve quindi prendere coscienza della responsabilità che ha verso di sé ed avvertire che ciò che ha ottenuto non è stato merito suo, né una scoperta personale, ma semplicemente che è così, e che, per di più, non gli appartiene. Inoltre riconoscerà che la sua personalità, così come la immaginava, non esiste. Deve quindi cercare di maneggiarsi con le strategie proprie delle arti marziali ed equilibrare costantemente il percorso, il governo del suo veicolo. Quest’arte richiede una manipolazione delicata ed è probabile che si impari a base di colpi; quantomeno si tratta di una scienza di forti contrasti. Però, perseverando fino alla fine, riuscirà a vivere in un mandala vivo, specchio del cosmo, dove ogni cosa ha significato, con le tensioni e le sfumature proprie dell’armonia e dell’ordine del creato, e del suo sostento invisibile ed archetipico.

Avrà conosciuto la cosmogonia, e dopo il battesimo lunare di Giovanni, di acqua (della scienza della squadra), e dopo aver ricevuto il battesimo solare di Gesù, di fuoco (della scienza del compasso), quando avrà culminato quest’ultimo processo, allora si potrà dire che avrà compreso l’essenza della terra e del cielo, la qual cosa è simultanea al suo arrivo al centro ed equivale ad essere pronto per cominciare la sua ascesa verticale, poiché ha concluso i misteri minori.

Si tratta quindi di un sentiero magico, dove gli stessi veicoli sono rivelatori78. E quando ci riferiamo al termine magia, va da sé che non stiamo parlando di qualcosa di tono minore, dove gli interessi personali, sempre meschini, sono in gioco e la mera individualizzazione fenomenica è valorizzata secondo modelli moderni e materializzati.

Ci riferiamo a qualcosa di molto più sottile e potente: l’autentica struttura invisibile dello spazio e del tempo, intuita in modo diretto, che non è più qualcosa di esterno o di estraneo a noi stessi e al tutto.

Si dice che il pensiero analogico è magico, tra altre ragioni, perché le associazioni e corrispondenze che esso provoca ci insegnano a pensare, ci fanno sapere in che cosa consiste l’oscuro ricordo della conoscenza. E ci trasforma in veri esseri intelligenti, rendendoci partecipi della natura della nostra identità.

Questa trasformazione psicologica, e la fenomenologia che le corrisponde, è magico-teurgica.

D’altra parte esistono sistemi iniziatici specialmente disegnati per trasmettere queste verità del pensiero analogico. Questi metodi sono carichi dell’influsso spirituale di chi li ha dati alla luce e dell’energia di tutti coloro che li hanno presi come supporto di meditazione. Sono stati costruiti per questa ragione –così come qualsiasi testo rivelatore o sacro, che non sarebbe stato scritto se non fosse stato per questo fine– e abbiamo fiducia nel loro potere simbolico e sintetico, che ci manifesta la cosmogonia attraverso un mandala –o gioco di strutture– per renderci partecipi di essa, utilizzando codici e simboli come l’Albero della Vita Sefirotico o il gioco dei Tarocchi.

In questo modo si trasmette l’energia spirituale della rivelazione e la persona che è in condizione di comprendere potrà sentire le voci e la chiamata della Tradizione e rendere effettiva la sua iniziazione, vale a dire cominciare il cammino della conoscenza.

A quel punto sicuramente la maggior parte dei candidati avrà avuto modo di conoscere il mondo che li circonda, e in un modo o nell’altro ne sarà stata delusa; avrà toccato fondo rispetto a ciò che la società attuale può offrire loro d’interessante, soprattutto per quanto riguarda la realizzazione dell’essere autentico. In altre parole, queste persone avranno effettuato un lavoro di depurazione e selezione rispetto a sé stesse, e questa ricerca le avrà portate ai temi della Tradizione Ermetica, che non si trovano quasi mai in modo casuale.

A partire da un momento determinato –per il quale occorre essere preparati internamente– si produce l’inizio effettivo del processo di conoscenza. Le prove iniziatiche sono posteriori a quel punto e le si assimila al passaggio per il labirinto. Le difficoltà trovate dall’aspirante fino al momento dell’iniziazione non devono essere considerate altro che circostanze preparatorie, per quanto siano gravi o significative.

Da allora in poi si va articolando un processo che, trasposto al piano temporale, sarà necessariamente successivo e graduale e comprenderà la conoscenza di sette, nove o più stadi79, a seconda della tradizione, che nello spazio sono simbolizzati dalla piramide, o anche, sul piano, dalla spirale –o la doppia spirale– o con un gioco di cerchi concentrici (gli uni dentro gli altri), che possono essere sintetizzati in tre grandi cerchi o livelli, corrispondenti ai gradi di apprendista, compagno e maestro, e ai sotto-gradi intermedi tra l’uno e l’altro.

Queste cose sono molto facili da comprendere, ma non tanto da sperimentare onestamente, ragion per cui una moltitudine di persone non hanno fatto altro che confondersi e confondere a questo rispetto, trincerati dietro l’ignoranza altrui, diventando dei veri e propri ostacoli all’iniziazione dei puri80, rendendosi in questo modo complici di forze molto oscure, che non osiamo qualificare, ma che possono formar parte di questo processo e anche stroncarlo definitivamente.

Ci riferiamo espressamente a coloro che negano la possibilità dell’incarnazione della conoscenza attraverso uno sviluppo e ripudiano in questo modo la divinità del Cristo interno, contro l’unanime opinione delle tradizioni. Queste persone sono le stesse che, non sentendosi qualificate per questa impresa, si permettono di giudicare gli altri secondo la banalità e la mediocrità dei loro criteri, ragion per cui condannano sé stessi a rimanere rinchiusi nei loro propri limiti, senza che per questo il loro desiderio di nuocere, e di fare il male, sia meno notorio.

È curioso notare che questo tipo di esseri sono moralisti e certe volte pretendono di conoscere in qualche modo il processo iniziatico. Sono nemici celati e puerili, che pensano che l’iniziazione sia una cerimonia fisica, in cui un extraterrestre impone le mani su un povero ignorante e questo viene trasformato immediatamente in superman.

L’iniziazione sarebbe, per queste persone, un diploma dovutamente certificato e garantito da una religione ufficiale, un premio per buon comportamento e puntualità, una gratificazione concessa al merito.

Diffidiamo di coloro che “sanno” cose a proposito della dottrina, del mistero e dell’iniziazione, falsi dottori della legge che condannano il processo di amore e passione cristiana. Generalmente queste persone assomigliano a quegli oscuri sacrestani di vocazione, che pretendono di essere “buoni” e “pietosi”, per la bontà e la pietà in sé81, facendo vere e proprie gare per misurare chi è il migliore e il maggiore tra loro, riempendosi tutti di una soddisfazione superba, umida e appiccicosa.

Questi personaggi, insignificanti in sé, possono recare grave danno, ripetiamolo, facendosi scudo di un’ortodossia fasulla e un’ubicazione e una conoscenza false; e l’aspirante deve sapere che sono nemici della sua evoluzione spirituale e che li deve necessariamente vincere sul piano delle idee, perché è probabile che siano parte delle prove del suo percorso e non solo persone innocenti e fuorviate.

C’è anche un'altra specie che si può incontrare durante il processo e che, insieme a quella precedente, costituisce un blocco molto marcato, che ha in comune con la prima l’inganno, benché l’apprendista deve sapere che lo attendono innumerevoli pericoli sotto forma di molti personaggi, che non sono altro che la proiezione esterna e sociale dei suoi ego interni. Si tratta, in questo caso, di coloro che credono che dominare le passioni voglia dire nasconderle82. Per di più sempre con una seconda intenzione, intimamente associata al potere. E non si permettono la minima dimostrazione delle loro emozioni, procedendo con l’”abilità” dei giocatori di poker, di gente che “ha fegato”, che agisce con “sangue freddo”83.

Come nel caso di questi personaggi, o ego, per molti concetti succede la stessa cosa, implicando veri e propri rischi. Per fare un esempio, prendiamo tutta la terminologia utilizzata attualmente, che corrisponde a una lettura letterale e materializzata delle parole e dei termini, rispetto al significato con cui furono concepiti.

Questa confusione, questo impedimento non è un fatto isolato, ma costituisce un esempio di degradazione culturale generale della società moderna, il cui capo, è necessario nominarlo, è il principe di questo mondo, che, come è già stato ben detto, non solo è un mostro del male e della falsità, ma è anche soprattutto un vero stupido e un bugiardo. Personaggio che tutti portiamo dentro e che ci spinge a venderci costantemente per un piatto di lenticchie.

Di conseguenza non ha nulla di irregolare un processo iniziatico che si realizza per mezzo degli insegnamenti, degli istruttori e dei maestri della Tradizione Ermetica –così come non presenta irregolarità un processo iniziatico che venga effettuato nel seno della tradizione ebraica, cristiana o islamica– e che si sviluppa in modo normale, malgrado le difficoltà, i dispiaceri e i paradossi di ogni tipo, propri di questa via magico-teurgica –nella quale si lavora quasi sempre in solitudine–, nonostante la sua realizzazione si produca in un ambiente così irregolare come il mondo moderno.

Ed è necessario avvertire le persone alle quali cominciano a succedere certi fatti riferiti all’apertura della loro coscienza e che sentono il desiderio di condividerli, che devono essere prudenti, perché queste cose sono pericolose.

Tuttavia, potrebbero anche sentirsi abbastanza sicure da viverli con altri, o un altro, e tra loro si troverà lo Spirito, secondo ciò che dice il Vangelo. Allo stesso modo, si afferma che: “cercate e troverete”, e un adagio ermetico assicura anche che: “quando il discepolo è pronto, il maestro appare”.

Quest’ultimo, se l’atteggiamento è corretto, sopraggiungerà comunque. È conveniente chiarire, da una parte, che nessuno può aggiungere un cubito alla propria statura, motivo per il quale occorre arrivare fino a dove si può e si deve, nel percorso della vita e della conoscenza.

D’altra parte, bisogna precisare che all’aspirante, malgrado i suoi multipli meriti, gli viene o gli verrà insegnato tutto. Che nessun uomo può né potrà conoscere questi segreti, né scoprirli da solo, se non è per rivelazione o per la sua partecipazione in una catena iniziatica, alla quale si unisce.

La via che qui si propone è la simbolica della Tradizione Ermetica e la sua relazione con la simbolica e la mitologia universale. Dove un simbolo o un mito non risulta chiaro in un dato contesto, si cerca l’analogia corrispondente in un’altra tradizione. Le trasposizioni e le relazioni che si effettuano con i simboli costituiscono gran parte del lavoro ermetico. Un simbolo cinese, o precolombiano, può illuminare immediatamente un simbolo europeo e in questo modo formare parte integrante di un gioco di relazioni, di idee, che se non fosse per mezzo della sua partecipazione, non potrebbero essere effettuate.

Dobbiamo ricordare, ancora una volta, l’energia-forza attribuita ai simboli in generale e a quelli della Tradizione Ermetica –in questo caso particolare– e alla loro irradiazione magico-teurgica.

Occorre inoltre prestare attenzione completa ai testi di saggi, ierofanti e maghi, che agiscono in un modo speciale su coloro che sono capaci di riceverli e che li conducono al giardino del paradiso, o stato adamico, restituendoli all’androgino originale.

Per concludere, dobbiamo comunque segnalare che è sicuramente molto vantaggioso transitare specificamente per una tradizione religiosa determinata e praticare il rito essoterico corrispondente. Ma in nessun modo è imprescindibile, poiché i misteri della Tradizione Ermetica –che non è religiosa– e l’iniziazione in essi, non solo costituiscono il patrimonio vivo di Occidente, ma anche, forse, la sua ragione d’essere, come un gesto, o un colore, nello spettro della storia umana.




NOTE

64 Da non confondere con la ristrettezza e il fanatismo del dogmatismo.

65 Dal latino tradere: trasmettere.

66 Al quale miticamente di solito viene attribuita la paternità del codice dei Tarocchi. L’ibis è uno dei suoi simboli.

67 Co-noscere = co-nascere. In francese è più evidente: connaître.

68 Infer-nus.

69 Pensiamo che non si debbano associare i misteri minori al buddismo hinayana e i misteri maggiori a quello mahayana. L’ hinayana designa il piccolo veicolo e significa la via che l’adepto, o il monaco, effettua attraverso sé stesso e per sé stesso. Il mahayana o grande sentiero, è la realizzazione che non si produce “fino a quando l’ultimo filo d’erba sia stato redento”, vale a dire, quella che si raggiungerebbe insieme a tutti gli esseri senzienti. Tra i misteri minori e i misteri maggiori non esiste questa differenza. Non è neanche vero che i misteri minori corrispondano a quella che è stata denominata la “via umida” e i misteri maggiori alla “via secca”. Né che i primi siano lunari e i secondi solari. I misteri minori corrispondono alla totalità dell’opera alchimica e all’astrologia e, quindi, alla via lunare e a quella solare, all’opera al bianco e a quella al rosso, ai piccoli ed ai grandi viaggi. Nei misteri maggiori, l’idea di viaggio, e persino quella di movimento, non hanno alcun senso.

70 Alcuni considerano specificamente l’anno 1492 come momento cruciale relativo a questo fenomeno storico. Effettivamente, in questo periodo viene unificata la Spagna cattolica, viene scoperta l’America e vengono espulsi i mori e gli ebrei (e persino i gitani) dalla penisola Iberica. Questo tema richiederebbe un lungo sviluppo, che cercheremo di seguire in un altra occasione.

71 È superfluo dire che questa degradazione interessa anche la Tradizione Ermetica, che in molti casi è degenerata in parodie e istituzioni pseudo spiritualiste, occultiste, teosofiche e in ogni sorta di fraternità e confraternite che hanno usurpato determinate conoscenze, ribassandole alla trivialità della loro interpretazione letterale. La stessa cosa accade con i nomi e la terminologia dell’autentica Tradizione, con cui si commercia in modo sfacciato, quando non “filantropico”.

72 Chi è Platone? Si son chieste varie generazioni di lettori.

73 Esiste ancora l’esoterismo dentro questa forma tradizionale, e non esclusivamente localizzato sul monte Athos.

74 Attualmente non è difficile entrare in contatto con membri o rappresentanti di tradizioni orientali, sia viaggiando verso di essi, sia assistendo a corsi o riti in diverse città europee o americane. Specialmente con maestri taoisti e zen buddisti, o con lama del buddismo mahayana. In occidente esistono anche tariqas islamiche. La tradizione induista è, purtroppo, la vittima più notoria di ogni genere di frodi. Dove questo è più evidente è proprio in India, e persino in città sacre come Varanasi, Rischikesh e Harivard. Questi stessi pericoli esistono nella Tradizione Precolombiana, o meglio, tra alcuni che pretendono di conoscerla o magari rappresentarla; non è il caso, certamente, dei suoi autentici capi, dei suoi maestri o dei suoi medicine men.

75 La contemplazione si può vincolare, in maggior grado, all’energia celeste, mentre l’azione si può collegare più direttamente a ciò che è terrestre.

76 Nel senso di sacrum-facere.

77 È interessante mettere in evidenza la forza energetica dell’orazione, il suo potere di concentrazione immediato, la necessità dell’invocazione incessante dei nomi divini, il suo ripetuto ricordo, la loro memoria portata costantemente al sempre presente.

78 Si ricordino i numerosi cavalli magici, o parlanti, delle diverse tradizioni e folklori.

79 Nella Tradizione Ermetica si considera generalmente che quei gradi sono dieci, essendo i primi sette quelli corrispondenti alla costruzione dell’essere o del tempio interno, l’ottavo di passaggio, il nono di conclusione dell’Opera, e il decimo, quello corrispondente alla coronazione di quest’ultima o uscita virtuale dal cosmo o dalla prospettiva spazio temporale semplicemente umana, che è si andata modificando a poco a poco durante il processo.

80 I puri, i non composti né doppi. I coraggiosi e generosi aspiranti alla conoscenza. Niente a che vedere con le pietose “figlie di Maria”.

81 Come coloro che desiderano essere ascetici o stoici per l’ascetismo e lo stoicismo fine a sé stessi, e non come semplici veicoli o mezzi che appaiono lungo il cammino. Ancora una volta un relativo viene reso un assoluto.

82 Invece di utilizzare quel fuoco ed addomesticarlo, in modo da facilitare la trasmutazione.

83 Sono i ragazzi cattivi, quelli che “lo sanno” già o che confondono la loro megalomania con la verità. Il loro sport è la constante manipolazione.