IL TAROCCO DEI CABBALISTI |
Le Sedici Carte della Corte |
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I cavalieri o cavalli simboleggiano il mondo di Yetsirah, l'anima
o uno psichismo più denso al quale si associa l'elemento acqua.
Sono le acque inferiori che l'Iniziato deve attraversare nel suo processo,
durante il viaggio della Conoscenza, nel quale deve superare prove e pericoli,
perdendosi a volte nei labirinti della sua propia mente individuale, ostacoli
che solo potrà oltrepassare se condotto dal filo della Tradizione
e ispirato dalla sua Dama o Regina, la mente universale, anima o psichismo
superiore, con cui si identificherà, una volta sperimentate le purificazioni
e trasmutazioni. È importante ricordare che benché il mondo
delle formazioni possa esser visualizzato come il nemico, l'uomo vecchio
che deve sacrificarsi con il dolore e la morte per dar origine ad un nuovo
essere è tuttavia, nella prima parte del processo, l'unico veicolo
su cui contiamo, giacché è per mezzo suo e grazie al fatto
di conseguire il suo traspasso, che potremo superarlo, trascendendolo,
arrivando così alle regioni più sottili della mente. Queste
carte s'identificano con la mobilità e il cambio, come ben lo testimoniano
i cavalieri andanti.
Il Cavaliere di Bastoni corrisponde a ciò che in termini cabalistici chiamiamo Yetsirah in Atsiluth. Così come l'acqua comporta lo spegnere il fuoco, le oscure densità dei nostri ego e passioni offuscano la presenza dell'Unico. La carta tuttavia simboleggia l'Adepto che si consegna al fuoco dello Spirito. Nel Cavaliere di Spade osserviamo la relazione del piano di Yetsirah con il piano di Beriyah. Qui l'avventuroso cerca la sua Dama che incontrerà dietro le apparenze illusorie. Il Cavaliere di Coppe è Yetsirah in Yetsirah, l'acqua nell'acqua. L'Iniziato si vede qui lottare contro le proprie densità, e non trova per ora l'uscita dal carcere della sua mente. E il Cavaliere di Denari rappresenta le influenze dello psichismo nel mondo materiale e il corpo fisico, Yetsirah in Asiyah. |
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